Oggi ai microfoni di RadioDossier24 la nostra speaker Rebecca Colombo intervista il Dottor Edward Battisti, medico estetico e specialista in chirurgia plastica, per approfondire il tema del laser in medicina estetica, una delle tecnologie più avanzate per il trattamento di rughe e cicatrici.
Dottor Battisti, innnanzitutto cos’è il laser in medicina estetica e da quanto tempo viene utilizzato?
«Il laser è relativamente recente, non recentissimo, ma neanche così vetusto. L’applicazione del laser in medicina estetica risale a circa 20-25 anni fa. Il concetto è quello di stimolare la pelle a produrre il suo collagene, quindi non un collagene inserito attraverso punture, ma attraverso una biostimolazione. Si attivano i fibroblasti che producono prima un collagene nuovo, fresco e molto elastico, e poi avviene una stabilizzazione con maturazione fino a formare il collagene definitivo.»
In quali casi il laser è preferibile ai trattamenti tradizionali come i filler?
«Questa procedura permette di riempire dei volumi relativi, quindi non può essere paragonata a un filler destinato a solchi profondi. È invece ideale per tutti i trattamenti di superficie: rughe periorbitali, rughe perilabiali, piccoli esiti cicatriziali, esiti di acne e quant’altro. Il laser in questi casi è diventato il gold standard, perché determina una produzione di collagene che rimane e non è destinata al riassorbimento.»
Come funziona il laser per cicatrici da acne e post-intervento?
«Il laser utilizzato per le cicatrici o per la biostimolazione è il laser CO₂, che è diverso dai laser usati per i tatuaggi. È sostanzialmente una fonte di calore: la reazione termica tra raggio e cute determina una risposta biologica che porta alla produzione di collagene. Questo è efficace sia per le rughe, sia per gli esiti cicatriziali, da traumi stradali o da acne.»
Il laser CO₂ è indicato anche per cicatrici ipertrofiche e cheloidi?
«Il laser CO₂ si rivela un trattamento elettivo anche per le cicatrici ipertrofiche e per i cheloidi, che purtroppo hanno un’elevata percentuale di recidiva. L’effetto calorico riesce a rompere quei ponti cicatriziali che rappresentano il pericolo più importante soprattutto nel cheloide.»
Qual è la differenza tra cicatrice ipertrofica e cheloide?
«La cicatrice ipertrofica rimane confinata nell’ambito della cicatrice iniziale. Il cheloide, invece, tende a debordare per un processo di alterazione cicatriziale dove sono presenti anche componenti immunitarie.»
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Leggi l’articolo con approfondimenti a cura della redazione dossiersalute.com